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L'antimafia raccontata in fumetti

laboratorio multidisciplinare di legalità

giorni
ore
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secondi

l'Antimafia
raccontata in fumetti

ogni venerdì
dal 10 settembre al 15 ottobre

5 appuntamenti, 5 storie di impegno per la legalità contro le mafie raccontate con un linguaggio immediato e trasversale: quello del fumetto.

Il “graphic novel”, il romanzo grafico, è uno strumento espressivo molto apprezzato che consente di spaziare dalla narrativa pura al giornalismo d’inchiesta passando per il reportage.

Con il laboratorio del fumetto si punta a raccogliere e restituire alla collettività testimonianze spesso dimenticate, diffondendo “dal basso” la cultura antimafia e favorendo allo stesso tempo l’incrocio di esperienze e linguaggi.

Possono partecipare tutti i ragazzi di età tra gli 11 e i 17 anni.

La partecipazione è gratuita e può avvenire per singolo appuntamento o per più appuntamenti.

Il “graphic novel”, il romanzo grafico, è uno strumento espressivo molto apprezzato che consente di spaziare dalla narrativa pura al giornalismo d’inchiesta passando per il reportage. La combinazione degli elementi narrativi con quelli grafici, l’uso contemporaneo del tratto d’inchiostro sia in forma di parola che in forma di immagine amplificano, pur nella essenzialità del loro standard stilistico, i significati.

Ecco perché un “laboratorio del fumetto”. Non solo con l’intento di avvicinare i ragazzi e le ragazze a questo strumento, di assaporarne le storie che racconta, ma anche di conoscerlo dal di dentro: come si procede all’ideazione di un graphic novel, quali sono gli elementi e i passaggi che permettono a un romanzo in immagini di raccontarci una storia.

L’obiettivo centrale del nostro laboratorio del fumetto è raccogliere e restituire alla collettività testimonianze spesso dimenticate, diffondendo “dal basso” la cultura dell’antimafia e favorendo l’incrocio di esperienze e linguaggi alternativi.

Conoscere la vicenda raccontata, reperire le fonti, conoscere i fatti nella loro ricostruzione storica e poi elaborare un’idea propria; ma poi anche sintetizzarla in un lavoro quasi cinematografico di sceneggiatura che simbolizzi i personaggi emblematici, attraverso i quali le vicende storiche si sono succedute. E poi la riduzione a dialoghi, l’ideazione dei tratti grafici, lo stile cromatico che meglio rappresenta gli episodi legati al protagonista e al luogo delle vicende, la scelta del linguaggio appropriato: tutto questo è un laboratorio sul fumetto, che culminerà ogni volta con esercitazioni di riduzione a fumetto di una storia e letture pubbliche di passaggi notevoli, rappresentativi ed emozionanti, mentre scorrono sul fondo le immagini.

Diventare un po’ autori a nostra volta, diventare artisti del tratto fumettistico con cui sospingere e promuovere la cultura della legalità. Essere titolari di questo sforzo civico che si esprime con le azioni e i segni nella vita quotidiana. E un fumetto, con il suo linguaggio, i suoi codici espressivi, con la sua narrazione, è senza dubbio uno di questi segni, capace di veicolare, tra i giovani e non solo, questa ambizione: l’ambizione di vivere in un mondo dove si respira un fresco profumo di libertà.

6 appuntamenti,
6 storie di impegno per la legalità contro le mafie raccontate con un linguaggio immediato e trasversale:
quello del fumetto.

CALENDARIO APPUNTAMENTI

Si accede solo con prenotazione.

Fumetto - Peppino Impastato

10 set 2021 h. 18:30 Palazzo D'Ippolito - Racale

Peppino Impastato - Western a Mafiopoli

La cella si apre mentre Don Tano Badalamenti cammina attraversando il corridoio.

Da dietro le sbarre del carcere nel New Jersey, tutti abbassano la testa in segno di rispetto al passaggio del Padrino: l’eroe che ha unito Italia e Stati Uniti con un ponte di cocaina e morti ammazzati.

È il 1978 quando decide la morte di Peppino Impastato, un comunista, “nuddu miscato ccu nenti”, che gioca a fare la radio sbeffeggiando il capo indiscusso di Cosa Nostra. Peppino paura non ne ha. Peppino sorride, perché lui, la mafia, la combatte con la bellezza.

17 set 2021 h. 18:30 Palazzo D'Ippolito - Racale

Antonio Caponnetto - non è finito tutto

Palermo, luglio 1992. Sono i giorni della strage di via D’Amelio. “È finito tutto” dice uno scosso Antonino Caponnetto a un giornalista, uscendo dall’obitorio dopo l’ultimo saluto a Paolo Borsellino. Il giudice in pensione, padre del pool antimafia, è l’ambasciatore di un’Italia che non ha più uomini presentabili. “Chi ci difende ora? Dov’è lo Stato?”, gli chiedono le persone. Le stesse domande sentite due mesi prima in occasione della morte di Giovanni Falcone. L’ex Capo Ufficio Istruzione è il simbolo di una città, di un Paese, che si rialza dall’ennesimo schiaffo. Il rammarico per quella frase detta in un momento di sconforto è un motivo in più per farsi coraggio, per riprendere le forze e la speranza, e lavorare sul cambiamento culturale e sulla lotta alla mafia. È l’inizio della primavera palermitana. Nella sua “preghiera laica”, al funerale di Borsellino, c’è il progetto dei dieci anni seguenti: Caponnetto diventa il primo rappresentante della società civile, gira l’Italia per testimoniare nelle scuole la sua esperienza e portare avanti le idee dei magistrati uccisi dalla mafia.

Pippo Fava - fumetto

24 set 2021 h. 18:30 Palazzo D'Ippolito - Racale

Pippo Fava - Lo spirito di un giornale

Catania 1980. Nella Milano del Sud il clan di Nitto Santapaola la fa da padrone e Cosa nostra si intreccia con le istituzioni in un gioco di potere fatto di morti ammazzati, grandi opere, corruzione e fiumi di denaro. In questa terra meravigliosa e maledetta, vive e lavora un giornalista, Giuseppe Fava, che racconta la verità senza tralasciare alcun particolare. Amori, morte, disperazione e bellezza nelle parole di “Pippo” che diventa il pericolo da abbattere a tutti i costi. Dalla pittura, ai racconti, alle opere teatrali, tutto di Pippo Fava è pieno dellʼamore per la sua terra. E proprio dopo un anno dallʼuscita de I Siciliani, il mensile di denuncia che ha fatto storia nella lotta per la libertà di informazione, il giornalista verrà ucciso con cinque proiettili sparati a sangue freddo da spietati killer che il 5 gennaio del 1984 decisero di soffocare con le armi la voce di colui che non sarebbero mai riusciti a far tacere. Il fumetto narra l’esperienza di un uomo che affronta a viso aperto, e con la sola forza delle parole, un sistema che nessun altro ebbe il coraggio di denunciare.
Lollò Cartisano - fumetto

01 ott 2021 h. 20:30 Palazzo D'Ippolito - Racale

Lollò Cartisano - Lʼultima foto alla ʻndrangheta

Un romanzo a fumetti che racconta la tragica vicenda di Lollò Cartisano, fotografo di Bovalino sequestrato e ucciso dalla ‘ndrangheta. Un libro che attraverso il viaggio di un insolito protagonista di fantasia, il reporter Gino Durante ripercorre gli itinerari e le strade che portano alla montagna di Pietracappa. Uno dei luoghi più suggestivi di tutta la Calabria, un luogo che Cartisano amava fotografare mille volte e da tutte le angolature. La stessa montagna dove il suo corpo venne ritrovato dopo sedici anni di ricerche. Un viaggio all’interno di una terra dove le cosche condizionano ogni cosa e c’è chi ha deciso di resistere. Una serie di flashback ripercorrono l’intera tragedia del rapimento: il sequestro, la mobilitazione e la nascita del comitato “Bovalino libera”, l’arrivo del capo della Polizia Vincenzo Parisi, gli appelli di Giovanni Paolo II per chiedere la liberazione dei sequestrati fino al ritrovamento del corpo. Una storia che tocca il cuore e una delle vicende più tristi della storia del nostro paese.
Renata Fonte - fumetto

15 ott 2021 h. 20:30 Palazzo D'Ippolito - Racale

Nostra madre Renata Fonte

Il 31 marzo del 2014, tre donne, Claudia, Sabrina e Viviana, camminano tra i sentieri del parco naturale di Porto Selvaggio, in Puglia. La loro non è una semplice escursione tra i boschi; al contrario, ha più il sapore di una commemorazione. Lo stesso giorno di ventotto anni prima veniva uccisa con tre colpi di pistola Renata Fonte, la madre di Sabrina e Viviana, colpevole di essersi opposta allo sfruttamento edilizio di quel luogo incontaminato. All’epoca dei fatti, le due non erano che ragazzine, mentre Renata aveva appena compiuto 33 anni. La sua morte rappresenta il primo omicidio di mafia del Salento ed è anche l’unico, in Italia, ad aver fatto come vittima una donna impegnata in politica. In questo graphic novel, la vicenda umana di Renata (madre, insegnante e amministratrice pubblica) si intreccia con quella giudiziaria successiva al suo omicidio, sul quale ancora oggi permangono aspetti oscuri. Ad arricchire il volume, un’introduzione di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e uno scritto di Gian Carlo Caselli, procuratore capo della Procura di Torino. Con contributi di Viviana e Sabrina Matrangola.

Come partecipare a più eventi

I formatori

In ogni percorso laboratoriale i ragazzi nell’apprendimento saranno accompagnati da professionisti esperti

Liliana Putino

Liliana Putino

direzione didattica

Attrice professionista, con un’esperienza pluriennale nell’ambito di attività laboratoriali espressive rivolte bambini e ragazzi.

Marco Antonio Romano

direzione artistica

Attore cinematografico e teatrale. Esperienza nel capo didattico-formativo del teatro di impegno civile come strumento di cittadinanza attiva, diffusione della cultura della legalità e dell’educazione civica.

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